
La Valle della Cupa è stata la prima località turistica in Salento.
Ricca di casini e masserie la Valle della Cupa è una porzione della pianura che si estende intorno alla città di Lecce e occupa parte del Tavoliere Salentino.
L’intero Tavoliere Salentino può infatti essere diviso tra Valle della Cupa e Terra d’Arneo.
La Valle della Cupa si presenta come una pianura priva di significative pendenze e caratterizzata dalla totale assenza di fiumi in superficie.
Dove si trova la Valle della Cupa?
La Valle della Cupa occupa la porzione orientale del Tavoliere Salentino. A delimitare questo angolo di Salento sono le tre piccole alture di Monte d’Oro a Novoli, Sant’Elia tra Squinzano e Trepuzzi e la Serra di Madonna dell’Alto a Campi Salentina.
Queste alture sono gli ultimi segni della catena delle Murge nel Tavoliere Salentino che si rivela pianeggiante fino alle prime alture delle Murge Salentine.
La bellezza e la particolarità del luogo lo hanno reso ancor prima del 1500 luogo preferito di villeggiatura per l’aristocrazia locale.
Ville di campagna, casini e casine fiorivano con grande facilità in questa porzione di Salento.
Questo fenomeno dalle radici antichissime viene portato avanti nei secoli e interessa anche la villeggiatura agreste ottocentesca e novecentesca.
Tra le antiche ville estive e le residenze di caccia della nobiltà leccese vale la pena ricordare villa Romano e villa Cerulli a Monteroni, villa Mellone e villa Franchini sulla via Lecce – San Pietro in Lama.
A Campi Salentina troviamo Masseria Terenzano, una villa rustica di età romana. E, tra Squinzano e Trepuzzi, villa Elvira e Masseria Bagnara, fondata su insediamenti di età romana e poi divenuto casale medievale.
Oggigiorno i comuni che fanno parte della Valle della Cupa sono ben definiti e alcuni di questi sono riuniti in un consorzio che ricorda la loro storia e quella del loro territorio.
Ma quali comuni fanno parte della Valle della Cupa?
I comuni che si sviluppano all’interno della Valle sono quelli di: Campi Salentina, Squinzano, Trepuzzi, Surbo, Novoli, Carmiano, Arnesano, Monteroni di Lecce, San Pietro in Lama, Lequile, San Cesario di Lecce, San Donato di Lecce e Cavallino.
La fortuna della Valle delle Cupa nei secoli scorsi è da collegare anche alle sfortunate condizioni nelle quali versava la Terra d’Arneo, che insieme alla Valle compone la totalità del Tavoliere Salentino.
Il litorale ionico infatti, oggi ricco di villaggi turistici e stabilimenti balneari, fino al secolo scorso era infestato dalla malaria e da acquitrini maleodoranti. L’entroterra invece era reso in parte inaccessibile dalla macchia mediterranea, dove trovavano rifugio greggi e briganti.
La Terra d’Arneo, che si estende da Nardò fino a San Pietro in Bevagna, grazie all’età delle bonifiche iniziate in epoca giolittiana e terminate nel secondo dopoguerra, ha nel tempo scalzato la Valle della Cupa come luogo preferito per la villeggiatura a nord di Lecce.
Da dove deriva il nome Valle della Cupa?
Il termine “Cupa” ha origine greca e se inizialmente indicava luoghi paludosi con il tempo muta il suo significato e in dialetto salentino tende ad indicare conche o affossamenti.
Proprio come la valle che si estende tra Campi Salentina, Squinzano, Trepuzzi e Novoli.
Questa fossa naturale, chiamata Cupa, è abitata sin dal Neolitico e deve parte della sua fortuna proprio alla sua conformazione che in tempi passati ha portato la Valle della Cupa a diventare il primo luogo turistico dell’intero Salento.